Digitalizzazione 4.0

Digitalizzazione 4.0

Si sente sempre più spesso parlare in ambito industriale dell’avvento di una quarta rivoluzione tecnologica o meglio ancora di Industry 4.0.

Di fatto, si tratta di un nuovo momento di progresso tecnologico legato alle tecnologie industriali digitali nei processi manifatturieri, che si va ad accodare, dunque, alle tre precedenti e famose rivoluzioni industriali, ossia l’introduzione della macchina a vapore (tra la fine del 1700 e i primi anni del 1800), l’introduzione dell’elettricità (alla fine del 1800) e l’avvento massiccio dell’elettronica e dell’informatica (a partire dal secondo dopoguerra del XX secolo).

Alcuni manager sono ancora all’oscuro di questo fenomeno, mentre altri invece si ritengono scettici e lo considerano semplicemente uno dei tanti slogan che periodicamente compaiono nel mondo industriale senza però lasciare troppo il segno. Ma per i più convinti, invece, siamo alle porte di una nuova era tecnologica, ovvero una fase segnata dalla digitalizzazione del settore manifatturiero, legata a quattro importanti fattori:

  1. l’aumento sorprendente dei volumi di dati a disposizione per le proprie analisi e valutazioni, accompagnato dall’incremento della potenza di calcolo e della connettività;
  2. l’emergere di nuove analisi e funzionalità di business intelligence;
  3. l’avvento di nuove forme di interazione uomo-macchina, come le interfacce touch e sistemi di realtà aumentata (sistemi che arricchiscono la percezione sensoriale umana mediante informazioni, in genere manipolate e convogliate elettronicamente, che non sarebbero percepibili con i cinque sensi);
  4. il miglioramento nel trasferimento delle istruzioni digitali al mondo fisico, come la robotica avanzata e la stampa 3D.

La maggior parte di queste tecnologie digitali sta fermentando ormai da qualche tempo: probabilmente alcune non sono ancora pronte per l’applicazione su larga scala, ma molte, invece, sono ad un punto in cui l’elevata affidabilità e il basso costo di realizzazione inizia a dare un senso alla loro applicazione in campo industriale.

Il ritmo del cambiamento sarà certamente più lento di quello che si è potuto constatare nel settore consumer, così come non ci si aspettano investimenti in capitale come quelli avvenuti in seguito all’introduzione della forza vapore e all’aumento della robotica. Ma nonostante ciò una serie di dirigenti intervistati stima che il 40÷50 per cento delle macchine attuali ha necessità di aggiornamento o sostituzione nel futuro prossimo.

Per meglio guidare i manager nelle proprie scelte e valutazioni, la società di consulenza McKinsey ha definito una “bussola digitale“, costituita da otto driver per la creazione di valore e 26 leve pratiche per il loro raggiungimento.

È chiaro che per ottenere i massimi benefici dalla cosidetta Industria 4.0, le aziende devono innovare e convertirsi ad un modello di business digitale.

Nella realtà, tuttavia, le aziende manifatturiere sono tradizionalmente lente a reagire, specie nei confronti dell’avvento delle tecnologie digitali: non a caso, un recente sondaggio realizzato dalla società Capgemini Consulting dimostra che solo il 25% dei dirigenti intervistati ritiene che il settore manifatturiero sarà influenzato dalla trasformazione digitale nel corso dei prossimi cinque anni.

Nei prossimi anni vedremo se la digitalizzazione sarà davvero uno strumento di rilancio del settore manufatturiero o se invece l’Industria 4.0 costituirà l’enessimo slogan senza reali conseguenza come affermano i più scettici.